10/12/2023

di Nello Ceccon 

Il praticante sciamanico o sciamano è in grado di lavorare con efficacia nella realtà ordinaria o quotidiana, oltre che in quella non ordinaria.Per tale motivo è necessario che segua delle regole etiche e comportamentali che portino rispetto all’individuo che riceve il lavoro nonché a sé stesso e ai propri spiriti.

Ci sono molti punti di attenzione da considerare:

-uno dei più frequenti è il caso di una possibile manipolazione dell’individuo.

Che cosa significa questo? Significa portare la persona ad effettuare delle azioni o ad avere dei comportamenti che non sono propri ma sono in funzione della volontà dello sciamano. Lo sciamanesimo, soprattutto nella sua forma moderna, deve essere una fonte di ispirazione, di guarigione ma non deve in alcun modo nuocere all’individuo.

 

I modi per manipolare posso essere molteplici: ad esempio dare dei consigli su cose non richieste, come ad esempio, la persona viene da voi con un problema alla spalla e voi consigliate di lasciare il marito o la moglie, anche se ciò vi è stato mostrato dagli spiriti, è da considerare una interferenza nella sfera privata della persona.

-Questo esempio torniamo ad un'altra considerazione, che riguarda l’approccio compassionevole nella risoluzione di un problema. Lo sciamano risolve i conflitti e non li crea, risolve i problemi e non li crea. Sembra una cosa semplice, in realtà le nostre parole hanno un impatto notevole nella persona che li ricerca. Il lavoro vero dello sciamano deve essere rivolto verso la persona che lo richiede e non verso altri. Non si può dire: è colpa di tua mamma che adesso sei così. In questo modo crei risentimento, che difficilmente si potrà risolvere. Lo stesso vale per gli ormai frequenti e comodi lavori di regressione in altre vite: “la tua moglie di adesso era il tuo padrone quando eri schiavo all’epoca dei romani, lui ti ha venduto, ora adesso tu hai le stesse paure di allora”

Quale vantaggio si può ricevere da parole di questo tipo?

Oppure anche: Tu eri uno sciamano all’epoca dei celti…. Questa è solo una tua percezione di ciò che è avvenuto, gli spiriti mostrano al praticante questa visione, ma non è detto che possa essere d’aiuto alla persona, molto spesso gli spiriti comunicano per metafore, per far comprendere allo sciamano la situazione, ma non necessariamente deve essere comunicato al cliente.

-Le manipolazioni classiche sono invece quelle che ti dicono: ho visto che farai un bell’incontro il prossimo anno,  ma ora c’è bisogno che fai un lavoro di pulizia con me, affinché questo avvenga. Queste usano la forma del ricatto, puntando sulla paura o sulle emozioni della persona.

-Delle richieste di manipolazione potrebbero anche essere richieste dal cliente, come ad esempio, sapere che cosa sta facendo il proprio figlio o marito in questo momento, oppure che problemi ha un vostro vicino. Il lavoro sciamanico viene svolto solo con il consenso informato dell’individuo con cui lavora, ma, sebbene sia possibile con l’aiuto di spiriti non compassionevoli, non fa il lavoro su altri che non hanno dato il loro permesso. Questo comportamento scivolerebbe nella stregoneria o magia nera.

-Lo stesso vale anche in un caso di richiesta positiva, ad esempio il vostro cliente chiede un aiuto per il proprio genitore che è gravemente ammalato, se non si ha il permesso informato del genitore non si può fare niente, non sappiamo veramente quale sia la volontà del genitore, ad esempio vorrebbe potersene andare, ma è trattenuto dai figli…

-Abbiamo sentito molti casi in cui lo sciamano utilizza la sua energia sessuale per guarire una persona: anche questa non è una pratica etica, è semplicemente una manipolazione dell’energia. Se si lavora veramente con gli spiriti, questi hanno trasceso la loro energia sessuale, che è tipica delle nostre esperienze terrene. In questo caso lo sciamano potrebbe anche essere in contatto con degli spiriti, ma non ancora trascesi, quindi legati alle cose terrene, non compassionevoli. Nel nostro tipo di sciamanesimo, che è quello praticato nella maggior parte dei casi, non viene fatto questo.

-la stessa cosa vale per il contatto fisico, se è necessario deve essere fatto con il consenso esplicito della persona e voi dovreste, dal punto di vista legale, avere altre qualifiche, che non sono quelle sciamaniche, per poterlo fare. Medici, fisoterapisti, massaggiatori,  infermieri ed estetiste sono autorizzate a toccare una persona.

-Dal punto di vista delle professioni, qualunque queste siano, è importante non mischiarle con la pratica sciamanica, senza il consenso esplicito della persona. Ad esempio se siete un massaggiatore, non potete fare il lavoro sciamanico senza il consenso esplicito da parte del cliente nel ricevere un lavoro sciamanico, lo stesso vale per un medico, psicologo ecc. Anche in questo caso si cadrebbe nella manipolazione spirituale.

-un punto etico importante è anche quello della riservatezza. Come sciamani non andiamo a condividere con altri il lavoro fatto ad una persona, nemmeno se si è ricevuto una richiesta di aiuto da quella persona. Ad esempio, io ho fatto un lavoro sciamanico con Marco. Poi vado a dire a Claudio, amico di Carlo, che gli ho fatto un lavoro sciamanico o che lui me lo ha chiesto.

Soprattutto nelle chat o nei social media, questo tipo di incidenti possono avvenire frequentemente. Ho avuto il caso di una persona che aveva chiesto un aiuto per sua sorella alcolista ad un’amica sciamana. Poi questa sciamana ha scritto nella chat di un gruppo: aiutiamo la sorella  di…. che è ritornata ancora a bere… peccato che nello stesso gruppo ci fosse anche la sorella….

L’equo compenso

Da alcune parti si legge che nelle società indigene si pratica l’anargismo, ovvero che lo sciamano non chiede denaro, pena la perdita dei suoi poteri. La situazione nella realtà è un po' più complessa. Lo sciamano, per la sua utilità viene considerato come elemento vitale nella sua comunità. Certamente non fa il suo lavoro a scopo di arricchimento o per trarre benefici personali, lo fa come  compito, come missione che lo impegna per buona parte del suo tempo. Per questo motivo allo sciamano viene garantito il sostentamento ed una vita più che dignitosa e rispettosa verso sé stesso e gli altri. Lo sciamano però non deve anteporre i propri interessi, come il possesso di beni preziosi o l’arricchimento, rispetto al bene degli individui appartenenti alla sua comunità.

Nella nostra società è invece necessario introdurre il concetto di scambio per garantire un dignitoso sostentamento e per permettere al praticante sciamanico di fare le esperienze necessarie di approfondimento delle sue pratiche. Il tempo dello sciamano deve essere considerato come una normale prestazione professionale, equa ma adeguata, fermo restando che il lavoro spirituale di per sé non può essere fatto con lo scopo di arricchirsi e che le pratiche non debbano essere fatte per i soldi, pena, questo sì, la perdita dei propri poteri spirituali.