8/8/2023 Nello Ceccon

Sul lato boliviano del lago Titicaca c’è un paese chiamato Copacabana, ora moderno, con hotels, ristoranti per i turisti che vogliono visitare il lago navigabile più alto nel mondo a 3800 mt dal livello del mare. E’ circondata da colline, la guida ci racconta che esistono almeno cinquecento siti archeologici, molti dei quali preincaici ed alcuni sono ancora adesso usati dai nativi.

 

horca de incaPer farci comprendere le antiche tradizioni del luogo, che possiamo considerarle parte dello sciamanesimo andino, ci ha portato in cima ad una collina proprio adiacente alla cittadina, dove si trova la Horca de Inca. Questo è un osservatorio astronomico dedicato al sole, costruito almeno 1400 anni Avanti Cristo dal popolo con cui ancora si identificano molti abitati, i Chiripa.  L’osservatorio  è un insieme di pietre e massi, parzialmente distrutto dai Coloni ispanici, disposti in modo che attraverso il foro praticato su una roccia nel versante est, solamente il giorno del solstizio d’inverno (21 Giugno) il raggio di sole si proietta su un trave di pietra disposto orizzontalmente verso sud.

Ancora adesso in cima alla collina e all’ingresso dell’osservatorio c’è un altare dove la popolazione attuale fa delle offerte con il fuoco, il giorno del solstizio gli abitanti portano una piccola “mesa” con le “ofrendas” da bruciare nell’altare.

Questo è solo per comprendere quanto il luogo, questa piccola e tranquilla cittadina, rappresenta e conserva la spiritualità delle persone native.

Da Copacabana si raggiunge in barca, con circa un’ora e mezza di navigazione, le isole più importanti del lago, la Isla del Sol e la Isla de la Luna. Secondo la mitologia Inca, Inti il dio Sole, fece nascere in questa isola i fondatori dell’impero Inca, Manco Cápac  con la sorella e moglie Mama Ocllo, che partiti dall’isola con un bastone d’oro fondarono poi la citta di Cusco, ora in Perù.

Il 6 di Agosto è uno dei due giorni dell’anno dedicato alla celebrazione della Vergine Maria di Copacabana, secondo la nostra guida è il secondo santuario più frequentato in America Latina, dopo quello di Guadalupe. 

santuariocopacabana In quei giorni e nei giorni precedenti si recano in pellegrinaggio migliaia e migliaia di Peruviani e Boliviani per farsi benedire i loro sogni e per ringraziare i sogni realizzati.

Di fronte al santuario ci sono delle bancarelle che vendono cose che a prima vista non comprendevamo, c’erano esposte delle fasce colorate, coccarde e stole, nastri di tutti colori e coriandoli, insieme a queste però sui banchi erano disposti delle case in miniatura, delle auto, negozi con il tipo di servizio che offrivano (ad esempio parrucchiere, ferramenta, alimentari…) e addirittura veri e propri palazzi di 7-8 piani. Le case in miniatura potevano essere in stile moderno, con ampio giardino, posto auto, qualcuna addirittura con la piscina. Sono anche disponibili dei mazzi di banconote (false) per chi come sogno ha solo necessità di soldi. Ci sono anche delle rappresentazioni in miniatura di coppie sole oppure con i figli che giocano.

 La nostra guida ci dice che questi sono i sogni in miniatura. Il fedele fa il pellegrinaggio al santuario comperando la miniatura che rappresenta il suo sogno e se lo fa benedire dal sacerdote che regolarmente esce dalla chiesa per fare questo tipo di consacrazione. Poiché il popolo mantiene ancora le sue tradizioni arcaiche Inca e probabilmente anche pre-Inca, non è sufficiente solamente questa benedizione. Il fedele deve fare altre tre tappe con il suo sogno in miniatura. Dopo la benedizione sale su una collina sacra, ora nel percorso c’è il Calvario, successivamente visita una grotta, ora dedicata alla Madonna di Lourdes e poi va in riva al lago, in una piccola insenatura, dedicata al Sapo, il rospo.

Una pietra naturale mostrava chiaramente la testa ed il corpo del rospo. Chiedo alla guida che cosa rappresenta il rospo nella loro attuale tradizione andina. Mi dice che il rospo rimane per lungo tempo dentro alla terra, fino a quando ci sono le condizioni di umidità giuste per la sua uscita. Nel tempo in cui rimane dentro alla terra è in contatto con Pachamama e quando esce diventa la manifestazione dell’abbondanza, della fertilità della terra e di Pachamama. Infatti nella cultura popolare corrente il rospo è associato alla prosperità, ai buoni affari, all’abbondanza di soldi.

vitaraIn questo luogo sacro in riva al lago ci sono alcuni uomini e donne che nella tradizione Aymara hanno il compito e la capacità di benedire chiamando i poteri e le qualità di Pachamama e anche di Pachatata il marito e fratello di Pachamama. Al Sapo viene fatta un’offerta per dare valore al proprio sogno, tipicamente una bottiglia di champagne (in realtà è uno spumante di mele molto dolce) che piace molto a questa divinità.

I sogni vengono così benedetti in maniera sincretica, sia dalla chiesa Cattolica sia dagli officianti di lingua Aymara, i rappresentanti della tradizione nativa Andina chiamati Amautas.

Quando i sogni si realizzano il fedele ritorna al santuario, si rifanno tutte le tappe ma questa volta per ricevere la benedizione del sogno realizzato e per fare delle offerte come segno di gratitudine per quanto ricevuto e realizzato.

Riporto questa esperienza per testimoniare quanto la realtà del sogno sia importante tra i popoli nativi, i sogni non sono solo quelli che si fanno da addormentati, ma sono anche i progetti, le visioni che si hanno durante la vita quotidiana. Non c’è alcuna differenza tra il sognare da addormentati ed il sognare da svegli, è molto più importante la fede, l’intenzione e il credere in qualcosa o qualcuno che va al di là della propria comprensione terrena. Il sogno diventa il punto di collegamento tra il mondo visibile e quello invisibile, delle infinite possibilità.

 

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