Pubblichiamo questa intervista fatta a Nello Ceccon dalla redazione del nostro sito

04.07.2016 Copyright 2016 Nello Ceccon.  Tutti i diritti riservati.

Perché è importante da un punto di vista sciamanico lavorare con gli Antenati?

Lo sciamanesimo è radicato nella storia dell’umanità, tutti i nostri Antenati vicini o lontani hanno fatto pratiche sciamaniche, pertanto diventa molto interessante riprendere le proprie radici sciamaniche recuperando le pratiche che hanno fatto loro, riprendere anche il ‘potere’ che gli Antenati ci hanno lasciato, ma che noi, nella nostra società contemporanea, abbiamo perso.

 

Conoscere le proprie radici aiuta a comprendere chi siamo, da dove veniamo e cosa possiamo fare nella nostra vita.

Molti di noi sono spinti verso le pratiche sciamaniche senza una ragione precisa, molto spesso la spinta è solo un ‘sentire’ irrazionale, senza una ragione consapevole ed esplicita.  Questa spinta proviene dal profondo dell’anima, ha origini che spesso sono sconosciute, ma frequentemente si manifestano come visioni, sogni, regressioni in vite precedenti, dove si ‘ricorda’ il proprio passato, le proprie origini. Altre volte semplicemente ci si sente attratti nella vita comune verso alcuni popoli, verso alcune regioni della terra, senza avere un motivo preciso.

Queste sono da un punto di vista sciamanico delle vere e proprie ‘chiamate’ a ripercorrere le proprie origini, a completare il destino dell’anima che ha deciso di vivere ancora una volta questa vita.

Da un certo punto di vista la ‘chiamata’ sciamanica, che molti aspettano come un evento miracoloso o eccezionale, avviene ascoltando semplicemente le proprie immagini interiori, osservando quali popolazioni, quali luoghi, ma anche quali arti, quali passioni, quali elementi naturali come il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra, si viene maggiormente attratti durante la propria vita.

La chiamata sciamanica quindi è già presente in noi, perché i nostri Antenati ce la fanno ricordare, perché attraverso di loro abbiamo la possibilità di crescere, progredire, fino a compiere il destino e lo scopo della nostra vita.

Più sono profonde le radici e più l’albero può crescere forte e vigoroso, per questo motivo affrontare la conoscenza dei propri Antenati diventa un modo per dare vigore alla propria vita e soprattutto dare un senso alle percezioni che per molto tempo sono state messe da parte, in fine aiuta a mettere a punto e sviluppare i propri talenti sciamanici.

Che cosa si intende per Antenati, dal punto di vista sciamanico?

E’ un termine molto ampio, certamente il primo approccio è quello di andare a conoscere gli Antenati della propria linea di sangue.  E’ molto bello e può essere una guarigione andare a conoscere, con gli strumenti sciamanici, gli Antenati lungo la linea genealogica del padre e della madre. Il primo approccio che può essere fatto è quello di esplorare per i maschi la linea genealogica paterna e per le femmine la linea genealogica materna, perché molto spesso i poteri ‘sciamanici’ vengono trasmetti in questo senso.  Ciò va bene però solo come primo approccio, perché poi non bisogna escludere le influenze dell’altro genitore. Come esseri umani siamo sempre il frutto di un’unione del maschile con il femminile,  e quindi sciamanicamente è sempre bene ricercare un equilibro tra questi due aspetti che teniamo insieme nella nostra personalità.

Andare indietro di due o tre generazioni può essere una bella esperienza, perché significa andare indietro almeno di cent’anni, quando ancora nelle nostre terre erano presenti pratiche ‘spirituali’ legate a riti e miti antichi, pagani.

Oltre all’aspetto famigliare, gli Antenati si possono manifestare in altri modi, perché le anime   che migrano dopo la morte non necessariamente seguendo la linea genealogica.

Per questo motivo è molto frequente sognare episodi di altre epoche, di altri luoghi, come anche avere delle visioni o come si diceva precedentemente, essere attratti senza una ragione precisa verso una cultura, verso un particolare paese, continente che da un punto di vista razionale non ha niente a che fare con la propria storia personale.

In genere possono essere richiami molto antichi, ma sappiamo che quando l’anima se ne va dal corpo fisico, entra in un non-luogo e non-spazio, ovvero può muoversi a piacere in avanti e indietro con il tempo e con lo spazio.

Per questo motivo è importante esplorare anche questa dimensione, che secondo la mia esperienza, diventa manifesta molto spesso nei primi viaggi sciamanici che il praticante sciamano effettua, quando incontra i propri alleati spirituali, Animali di Potere per il Mondo di Sotto e Maestri Spirituali per il Mondo di Sopra.

Gli indizi per comprende che possiamo avere Antenati che sono esterni al proprio ambito di sangue, genetico, arrivano spontaneamente quando si inizia  lavorare sciamanicamente.

Come gli Antenati possono essere d’aiuto nella vita quotidiana?

Tutte le tradizioni sciamaniche e le pratiche religione hanno avuto origine da due eventi naturali importanti: la nascita e la morte. Entrambi questi avvenimenti hanno a che fare con l’aspetto metafisico dell’esistenza di ciascuno. Questo a sua volta apre la porta al mondo dell’invisibile, dove tutto viene creato prima della manifestazione su questa terra.

Nel seme della vita, che la scienza non è in grado di comprendere fino in fondo, c’è tutta la nostra storia pregressa, che ci portiamo dietro, e naturalmente questa storia può andare a scrivere anche la storia futura, ovvero la vita che ciascuno di noi andrà a fare.

Attraverso la conoscere del passato, del proprio lignaggio, delle proprie origini  è possibile lavorare per dare luce e leggerezza alle parti più oscure e più ripetitive della nostra vita. Si può inoltre  dare valore ai talenti e ai doni che i nostri Antenati ci hanno lasciato. Onorare i propri doni e talenti è ciò che permette all’uomo di vivere la propria vita nella piena libertà ed espressività.

Quindi ci sono due aspetti che sono molti utili. Il primo è quello di ripulire, guarire, portare luce, ai lati dolorosi del proprio lignaggio e sappiamo bene che nel corso dei secoli, eventi dolorosi possono posso avere coinvolto i nostri Antenati, come guerre, malattie, incidenti, miseria, faide e così via.

Con il lavoro sciamanico è possibile ‘liberare’ gli Antenati che sono ancora ‘bloccati’ in questi eventi e che di conseguenza bloccano tutta la nostra linea di sangue.  Molto spesso ci sentiamo bloccati nella nostra vita senza comprendere fino in fondo il motivo, ad esempio il rapporto problematico con il denaro, oppure le dipendenze che arrivano in una famiglia senza un apparente preciso motivo, ma se si scava a fondo, si può scoprire che si stanno solamente ripetendo schemi e comportamenti che i nostri Antenati avevano già fatto e che hanno quindi impresso nella nostra linea di sangue. E’ possibile guarire questi aspetti, liberare i cordoni che ci tengono ancora legati con i nostri Antenati, è possibile rompere le ricorsività che hanno afflitto la propria famiglia per decenni o secoli.

Il lavoro sciamanico è il modo più efficace e semplice per fare questo, perché da sempre lo sciamanesimo ha lavorato in tale senso. Lavorare per guarire i legami con i propri Antenati è un elemento transculturale, ovvero presente in tutte le culture sciamaniche. Esiste un’enorme quantità di rituali, riportati anche da studi etnografici, che evidenziano questa pratica nelle culture sciamaniche.

Oltre alla guarigione dell’albero genealogico, cos’altro ancora può portare il lavoro con gli Antenati?

C’è un aspetto molto bello e interessante che gli Antenati possono dare: quello di essere d’aiuto e d’ispirazione per la vita di ciascuno di noi.

Fin dall’antichità gli Antenati sono stati considerati dei veri e propri protettori per la propria gente o famiglia. Questo ruolo di ‘protezione’ può essere di nuovo ripreso e amplificato. Nella nostra cultura ci dimentichiamo degli Antenati, molto spesso per la negazione dell’ esistenza di una dimensione invisibile, ma altre volte così, semplicemente mettendoli nel dimenticatoio. In questo modo perdiamo però i ‘poteri’ che loro ci hanno trasmesso.

Riconnettersi con gli Antenati significa riconnettersi con i propri poteri più profondi, radicati, significa aiutare la propria anima e l’anima della collettività a ricordare lo scopo per cui è ritornata su questa terra. Gli Antenati possono diventare delle vere Guide nel mondo spirituale.

Dal punto di vista della cosmologia del core-shamanism, (lo sciamanesimo essenziale sviluppato da Michael Harner) ci possono essere degli spiriti in forma umana nel Mondo Superiore e anche nel Mondo Inferiore, spesso questi spiriti sono in realtà degli Antenati. Possono diventare dei veri Maestri, che forniscono aiuto, guida e protezione nella propria vita. Tipicamente aiutano a riscoprire le proprie origini sciamaniche, possono quindi rispondere alla domanda che ci eravamo fatti all’inizio: perché siamo attratti verso certe culture, popoli o pratiche sciamaniche? Perché siamo attratti verso certi luoghi? Tutto questo con l’aiuto degli Antenati può avere una risposta, ma non solo, può diventare l’inizio della riscoperta dei propri doni sciamanici. Ad esempio si possono riscoprire rituali, canti, gesti, strumenti, lingue, colori che altrimenti rimarrebbero inespressi nelle nostre parti più recondite. Sappiamo inoltre che dal punto di vista sciamanico, i talenti o le predilezioni che non vengono espresse, possono ritorcersi contro, provocando malattie, situazioni dannose ricorrenti nelle relazioni, nel lavoro e nella propria famiglia.

L’espressione delle proprie origini, con l’aiuto degli Antenati, attraverso la manifestazione di talenti e predilezioni, porta ad una vita prospera, completa, e finalmente piena di significato.

In pratica, come si può svolgere questo lavoro di riconnessione con gli Antenati?

Certamente con il viaggio sciamanico è possibile lavorare con gli Antenati. Il viaggio sciamanico porta ad una dimensione fuori dallo spazio e dal tempo. Con l’aiuto dei propri Alleati, Animali di Potere o Maestri, è possibile contattare sia gli Antenati che possono esserci di aiuto e di protezione, sia quelle anime a noi collegati genealogicamente che hanno bisogno di aiuto, di essere guarite e liberate dal loro passato pesante.

Diventa quindi prima di tutto un lavoro compassionevole, di amore verso le proprie origini. Con il lavoro sciamanico è possibile trasformare e rilasciare ogni dolore, pena che ci sono stati tramandati dai nostri avi, guarendo nello stesso tempo loro ma anche noi stessi. E’ come instillare una goccia di Amore nelle proprie radici e permettere a questo Amore di  propagarsi e crescere fino a riempire completamente la vita.

Possono essere utili anche altre pratiche come la psicometria (la connessione telepatica nello stato sciamanico di coscienza, con oggetti appartenuti ad una persona o utilizzati in certe epoche), per esplorare sciamanicamente le memorie di un oggetto appartenuto ad un proprio antenato, come anche la lettura del viso attraverso la foto di un antenato o della propria, perché l’unicità di ciascun viso racchiude sciamanicamente tutta la storia passata e presente di un individuo.

Lavorare con i luoghi d’origine, dove si è sviluppata la propria famiglia, è un altro modo molto semplice e delicato per entrare nella storia e nelle memorie famigliari. A volte può essere doloroso, ma con l’aiuto delle proprie Guide Spirituali, può diventare un lavoro che porta dolcezza, serenità e maggiore comprensione delle proprie radici.

Oltre a questo, diventa utile lavorare collettivamente, in cerchio, in gruppo, perché i nostri Antenati per millenni hanno lavorato con questa configurazione. I lavori nel cerchio, come le danze, i canti e opportune cerimonie, in un’atmosfera di estasi collettiva, facilitano l’emergere di ‘ricordi’ di  talenti e qualità che altrimenti rimarrebbero solo nel campo latente.

Il lavoro sciamanico con gli Antenati, è una pratica introspettiva, ma con i riti collettivi diventa anche una pratica gioiosa, coinvolgente, che alimenta con Amore l’anima.

In conclusione, questo è ciò che gli sciamani chiamano “onorare gli Antenati”?

“Onorare gli Antenati” significa onorare sé stessi, la propria vita, la propria famiglia, la propria comunità. Senz’Antenati noi non saremmo qui adesso, grazie a loro c’è la nostra vita, che possiamo quindi amare e onorare fin nelle parti nostro più profonde, più intime di noi stessi. Onorare gli Antenati significa portare amore, vivere con amore, rispettare la propria vita e quella degli altri. Significa accettare completamente la propria esistenza, senza lamentarsi, senza incolpare o rimproverare i propri genitori e progenitori. Siamo qui su questa terra nel nostro stato più perfetto, privo di errori. Questo è quello che dobbiamo portare nella nostra visione, per costruire un futuro, per lasciare ai nostri Discendenti un pianeta in cui continuare a vivere e a prosperare. Non dimentichiamoci che noi saremo gli Antenati dei nostri pronipoti: come vogliamo essere considerati nel futuro? Con consacratori o come dissacratori? Che cosa vogliamo lasciare in eredità? Amore o guerra?

Gli sciamani, come viaggiatori del tempo,  si sono da sempre posti queste domande, perché sanno di appartenere ad una rete di vita che va al di là dello spazio e soprattutto del tempo, le azioni si propagano e rimbalzano indefinitamente: sta a noi scegliere di prenderci la responsabilità di tutto ciò per i nostri Discendenti.

Per concludere, adesso che avete fatto questa lettura fino in fondo, vi invito a leggere il testo di una canzone che in modo poetico, racchiude molte delle cose dette: è una canzone italiana, famosa per molti, scritta dal cantautore Francesco Guccini, un cantastorie come lo erano in passato gli sciamani delle sue terre.

Radici

di Francesco Guccini

La casa sul confine della sera

oscura e silenziosa se ne sta,

respiri un' aria limpida e leggera

e senti voci forse di altra età,

e senti voci forse di altra età...

 

La casa sul confine dei ricordi,

la stessa sempre, come tu la sai

e tu ricerchi là le tue radici

se vuoi capire l'anima che hai,

se vuoi capire l'anima che hai...

 

Quanti tempi e quante vite sono scivolate via da te,

come il fiume che ti passa attorno,

tu che hai visto nascere e morire gli antenati miei,

lentamente, giorno dopo giorno

ed io, l'ultimo, ti chiedo se conosci in me

qualche segno, qualche traccia di ogni vita

o se solamente io ricerco in te

risposta ad ogni cosa non capita,

risposta ad ogni cosa non capita...

 

Ma è inutile cercare le parole,

la pietra antica non emette suono

o parla come il mondo e come il sole,

parole troppo grandi per un uomo,

parole troppo grandi per un uomo...

 

E te li senti dentro quei legami,

i riti antichi e i miti del passato

e te li senti dentro come mani,

ma non comprendi più il significato,

ma non comprendi più il significato...

 

Ma che senso esiste in ciò che è nato dentro ai muri tuoi,

tutto è morto e nessuno ha mai saputo

o solamente non ha senso chiedersi,

io più mi chiedo e meno ho conosciuto.

Ed io, l'ultimo, ti chiedo se così sarà

per un altro dopo che vorrà capire

e se l'altro dopo qui troverà

il solito silenzio senza fine,

il solito silenzio senza fine...

 

La casa è come un punto di memoria,

le tue radici danno la saggezza

e proprio questa è forse la risposta

e provi un grande senso di dolcezza,

e provi un grande senso di dolcezza...
Copyright © testo canzone Francesco Guccini